Il monolite più grande d’Europa
Il cappuccio protegge la testa, un mantello copre quasi tutta la sua figura, ma le braccia e le mani no, quelle devono restare libere.
Vogliamo raccontarla così la “nostra” Pietra Cappa, perché tra i molti significati veri o leggendari, noi abbiamo scelto di separare ed astrarre il significato della cappa come indumento, decontestualizzandolo per esprimere ciò che noi sentiamo, al suo cospetto.
Pietra per condizione, cappa per vocazione, ma non quella che oscura e nasconde, ma bensì quella che protegge ed adorna.
Protegge la verità
La verità dell’Aspromonte che richiede una battaglia per essere riconquistata ed è quella che vogliamo intraprendere, riportandola al suo significato greco – per noi più importante – di “alétheia”, ovvero di non nascondimento. Il potere di questa pietra è principalmente questo: svelare. Che sia la vana bellezza o il sostanzioso valore scientifico.
Eppure nulla è vero, o quasi, di tutto ciò abbiamo letto o sentito su questo monolite imponente, raccontato per filo e per segno da chi lo ha visto, ma non lo ha osservato. Costoro si, hanno voluto nascondere, consapevolmente o meno, qualcosa. Di quei racconti non vi è traccia nell’accoglienza e nella dignità degli abitanti di Natile o di San Luca e nella loro voglia di verità.
Unesco
Lo hanno osservato, invece, questo masso gli ispettori UNESCO, che hanno valutato la corsa del Parco dell’Aspromonte, il nostro parco, alla rete globale dei geoparchi. Un percorso giudicato da molti incredibile ed osteggiato, ma la verità di Pietra Cappa è troppo grande per essere confutata.
Se vorrete contribuire ad alzare questo velo, andate a Pietra Cappa. Gli uomini e le donne di quella terra vi tenderanno la mano, accettatela.
Il monolite è il mantello, la figura è quella dell’Aspromonte, le braccia e le mani siamo noi, con la speranza che le nostre azioni, rispecchino alla lontana il loro valore.