Biodiversità dell’Aspromonte
Nei confini dell’area protetta sono migliaia le specie animali e vegetali. Già di per sé la gran varietà concorre ad annoverare l’Aspromonte tra i parchi con la maggiore biodiversità in Italia, ma si possono evidenziare anche alcune singole “emergenze” di assoluto pregio.
Tra queste troviamo ad esempio la rara Woodwardia radicans, felce “relitto” di età preistorica, con fronde che possono raggiungere anche i 3 metri di lunghezza.
La “nordica” Caltha palustris, che trova sulle vette aspromontane la sua stazione più meridionale d’Europa, ponendosi alla fine del proprio areale.
I grandi carnivori, come il lupo, il gufo reale e l’aquila reale popolano da sempre le nostre montagne.
L’elenco potrebbe continuare molto a lungo, ma poniamo l’attenzione invece su qualcosa di tanto piccolo quanto importante.
L’Ululone Appenninico in Aspromonte
L’ululone appenninico, piccolo anfibio sempre più a rischio estinzione nel territorio italiano. Negli ultimi anni il Parco Nazionale dell’Aspromonte ha avviato sulla specie una studio ed una serie di azioni di salvaguardia.
La cosa interessante rilevata è che in zona Aspromonte la popolazione di questo anfibio è cosa ancora piuttosto comune, a differenza del resto del paese dove, sia per la scomparsa degli habitat che per alcuni patogeni, si sta decimando.
Le ragioni di ciò sono ancora oggi oggetto di indagine, ma si ipotizza una specificazione genetica che pare la renda più resistente. L’Aspromonte quindi ancora una volta come assume la valenza di “arca”, dove la conservazione e la tutela delle specie è sempre al primo posto.
Per tali ragioni l’Ente Parco ha avviato, accanto agli studi, un’iniziativa sperimentale di allevamento ex-situ, in un proprio centro visita alle porte di Gambarie d’Aspromonte, per consentire il ripopolamento del sempre più raro anfibio.